Mi chiamo Paolo Perucci e sono nato a Roma nel 1952. Esercito la libera professione a Brescia.
Sono laureato in Medicina e Chirurgia.
Questo dovrebbe far supporre (considerato l’impatto che l’alimentazione ha sulla salute) che abbia ricevuto un’approfondita preparazione in materia.
Purtroppo non è così, perché nelle facoltà di Medicina (in Italia come negli Stati Uniti) viene attribuito scarsissimo rilievo alla stretta correlazione tra una dieta adeguata e il benessere psicofisico cui ogni essere umano dovrebbe poter ambire.
Ogni medico dovrebbe essere in grado di fornire almeno le indicazioni di base.
Una formazione medica però risulta indispensabile per inquadrare correttamente le persone che a me si rivolgono ed interpretare il loro peculiare contesto psicofisico e, quando serve, clinico.
Oltre che per capire (quando necessario) di biochimica, di metabolismo sano e malato, e leggere e interpretare la letteratura scientifica o gli esami clinici.
Ritenendo che l’alimentazione dovesse avere una rilevanza maggiore di quella che il piano di studi universitario le attribuiva, ho cercato durante l’università, e anche in seguito, di compensare con corsi e libri che mi consentissero di acquisire maggiori informazioni, ma quanto disponibile era pesantemente viziato (adesso me ne rendo conto) da quella che gli americani chiamano Conventional Wisdom, cioè da tutta quella serie di preconcetti – mai dimostrati – che portano alla formulazione (da ormai oltre 50 anni) delle varie piramidi alimentari, responsabili della dilagante epidemia di obesità, diabete e di tutte le altre patologie correlate con la sindrome metabolica (vedi Glossario per i dettagli).
Per semplicità, la causa principale della sindrome metabolica è l’insulino-resistenza, cioè l’incapacità delle cellule di “sentire” il messaggio dell’ormone insulina, che è conseguenza – nel lungo periodo – di un eccessivo consumo di carboidrati.
Non persuaso della validità dell’approccio “classico”, che evidentemente sembrava piuttosto peggiorare che migliorare la situazione, ho cercato di allargare la ricerca ad autori, magari meno noti, ma con approcci diversi.
Dopo lungo peregrinare, e varie sperimentazioni su me stesso, nel 1999 mi sono imbattuto nel primo libro del Dr. Sears (Come raggiungere la Zona) e mi è sembrato che finalmente si accendesse una luce.
I concetti espressi non erano né di facile comprensione né, tantomeno, d’intuitiva applicazione, ma sembravano avere un senso.
Mi sono chiesto: quando mai le cose davvero importanti sono anche facili?
Ho seguito tre corsi negli USA per conseguire una doppia certificazione e mi sono adoperato per diffondere le idee che mi avevano convinto attraverso un sito, vari Forum, dei Corsi, le consulenze in studio e un libro, La Zona facile , che ha ottenuto da subito, e mantenuto negli anni, un notevole successo di vendite.
Il merito principale di questo libro è stato quello di rendere più semplici possibili alcuni concetti abbastanza ostici, e di semplificarne la messa in atto da parte degli italiani.
Ne ho scritto un altro in seguito, La dieta Zona in sei settimane , proponendo un approccio ancora più immediato e agevole.
Questo è il passato, in estrema sintesi.
Il presente ha messo le prime basi nel 2000 con la lettura di due libri di Michael e Mary Dan Eades, due medici – con una vasta esperienza clinica – che considero i veri anticipatori sia del concetto di personalizzazione dei carboidrati che dell’alimentazione (e dello stile di vita) facente riferimento al Paleolitico.
Non sono i soli, per fortuna, e l’apporto di altri grandi clinici con decenni di esperienza ha contribuito a fornirmi un significativo bagaglio culturale. Cito Rosedale, Bernstein e Atkins (ma anche i ricercatori Phinney e Volek) per l’approccio “low carb” e Eaton e Cordain relativamente ai concetti più strettamente “Paleo”.
L’ho detto di persona a Mary Dan Eades che in Protein Power Lifeplan c’era già di tutto quanto veniva trattato nel primo Simposio dell’Ancestral Health Society (AHS11) nel corso del quale l’ho incontrata. Non ancora sviluppato ai livelli attuali, dodici anni dopo, ma non mancava davvero quasi nulla.
Pur essendomi rimasto il chiodo di quel libro ben piantato nella testa, allora commisi l’errore di non crederci fino in fondo.
Per fortuna “gli esami non finiscono mai” per cui si continua a studiare.
Un altro tassello fondamentale è stato il libro di Gary Taubes: Good Calories, Bad Calories.
Sicuramente un lavoro che resterà un pilastro nella storia non solo dell’alimentazione ma della medicina.
E’ già diventato libro di testo in varie università americane.
Il messaggio principale che trasmette questo libro è il seguente:
– per oltre cinque decenni ci hanno fornito raccomandazioni che non hanno un supporto scientifico serio perché pochi studi -tra i tanti condotti – superano un’analisi rigorosa quale quella richiesta in altri settori (fisica, chimica, ecc.).
Non essendo in grado di stabilire in modo inappuntabile un rapporto causa-effetto non sono attendibili;
– queste raccomandazioni (ingerite molti carboidrati e pochi grassi; mangiate meno e muovetevi di più) non funzionano, come dimostrano inequivocabilmente i fatti (epidemia di obesità, diabete, ecc.);
– gli studi validi di cui disponiamo al momento suggeriscono che l’alimentazione ideale per l’essere umano è molto probabilmente quella che tiene conto del suo codice genetico: una Low Carb Paleo;
– altri studi sono necessari per ampliare le conoscenze attuali.
Se ne deduce che nessuno ha la soluzione definitiva in mano e, soprattutto, non c’è una soluzione uguale per tutti.
Dalla somma delle conoscenze accumulate in modo serio e attendibile da autori come gli Eades, Phinney, Volek, Taubes, Eaton, Cordain, Rosedale (e altri che sarebbe troppo lungo elencare) emerge la proposta di soluzione nutrizionale personalizzata che desidero suggerire, aggiornandola continuamente, su questo sito.
In questa sede non mi limiterò però a fornire le sole informazioni valide per tutti,ma metterò a disposizione anche la possibilità di effettuare la tanto necessaria personalizzazione, anche a distanza.
Il mio personale contributo alla divulgazione di un più corretto approccio a uno stile di vita – non solo alimentare – più consono al nostro codice genetico, consiste anche nell’aver convinto due case editrici a portare in Italia i seguenti libri:
- Il metodo Slow Burn (2010) di Michael e Mary Dan Eades con F. Hahn (editore Corbaccio), un testo eccellente che anticipava qualche anno fa (l’originale è del 2003) i concetti più moderni relativi al vero esercizio fisico;
- La Paleo dieta (2011) di Robb Wolf (editore Sonzogno), un ottimo testo con chiare spiegazioni sui perchè di un’alimentazione e un esercizio fisico diversi dai convenzionali, e molte informazioni e suggerimenti pratici;
- Paleo Total Body (2012) di Mark Sisson (editore Sonzogno) che arricchisce con una serie di brillanti concetti sintetici, e ben tre settimane da seguire passo dopo passo, quanto anticipato dal testo precedente.
- Perché si diventa grassi (e come fare per evitarlo) (marzo 2014) di Gary Taubes (editore Sonzogno), di gran lunga il migliore e il più completo dei quattro, che non può mancare nella libreria di chi voglia capire qualcosa nel contesto della alimentazione. E’ la versione divulgativa del già citato Good Calories, Bad Calories.
- Il mito vegetariano (ottobre 2015) di Lierre Keith (editore Sonzogno), cibo, giustizia, sostenibilità: non bastano le buone intenzioni.
Cinque libri da non perdere.