L’endurance in chetosi nutrizionale: nuovi studi.

Recentemente la comunità degli atleti dediti agli sport di endurance, e degli esperti del settore, sembra risvegliarsi, e sta mettendo in discussione alcuni degli stereotipi considerati Vangelo per tanti anni.

Innanzitutto, sempre più studi stanno mettendo in luce fattori di rischio cardiaco correlati con l’attività di endurance spinta. Questo articolo, pubblicato sulla rivista Outside, dovrebbe essere letto da qualsiasi praticante di sport di endurance: http://velonews.competitor.com/cycling-extremes .

La conferenza del Dr. James O’Keefe: “Run For Your Life! At a confortable pace and not too far” (https://www.youtube.com/watch?v=Y6U728AZnV0) (Corri per la tua vita: a un ritmo ragionevole e non troppo a lungo) fornisce informazioni notevoli su come l’esercizio di endurance moderato sia molto salutare, ma può diventare dannoso quando si superano i limiti dettati dalla moderazione.

In secondo luogo, l’approccio low carb e chetogenico all’endurance sta cominciando a suscitare sempre più attenzione.

Atleti di élite come il campione mondiale di triathlon Sami Inkinen (http://www.samiinkinen.com/) e gli ultra maratoneti Timothy Olson (http://www.timothyallenolson.com/) e Zach Bitter (http://zachbitter.com/) hanno effettuato prestazioni eccezionali dopo essersi adattati a bruciare prevalentemente grassi.

I pionieri delle prestazioni di endurance mentre si segue una dieta low carb, il Dr. Stephen Phinney e il Dr. Jeff Volek, hanno fornito sostanza all’evidenza aneddotica ottenuta in laboratorio su atleti  amatoriali e di élite con lo studio del 2015 denominato FASTER, il quale descrive nel dettaglio la fisiologia dello sport di endurance.

Il Dr. Timothy Noakes, uno dei maggiori esperti al mondo per decenni della fisiologia dell’attività fisica di endurance, ha contribuito notevolmente a favorire questo cambiamento di paradigma.

Potete trovare qui un’intervista di Mark Sisson al Dr. Noakes:

http://blog.primalblueprint.com/episode-50-mark-interviews-dr-timothy-noakes

Liberamente tratto dal sito di Mark Sisson:

http://www.marksdailyapple.com/#axzz3tpvtqd5A